NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 17 maggio 2014

I monarchici scrivono a Renzi per riportare i Savoia in Italia

Carlantonio Solimene c.solimene@iltempo.it Da qualche giorno sulla scrivania del presidente del Consiglio Matteo Renzi, accanto agli spinosi dossier economici, c’è anche la lettera dell’Unione...


Da qualche giorno sulla scrivania del presidente del Consiglio Matteo Renzi, accanto agli spinosi dossier economici, c’è anche la lettera dell’Unione Monarchica Italiana che reclama il ritorno in Italia delle salme dei Savoia ancora sepolte all’estero.
«Dopo quasi settant’anni - si legge nella lettera scritta dal presidente dell’Umi Alessandro Sacchi - il Re Vittorio Emanuele III riposa ad Alessandria d’Egitto; la Regina Elena, Sua consorte, riposa a Montpellier. Nello stesso Paese, in Savoia, nell’Abbazia di Hautecombe, sono sepolti Umberto II e la Regina Maria Josè».
«In nome di una comunità silenziosa della quale fanno parte molti milioni di italiani che guardano l’Istituto monarchico come possibile soluzione di molte incognite nei percorsi costituzionali, ma anche in nome di una ritrovata concordia nazionale che forse la mia e la Sua generazione potrà raggiungere - continua Sacchi - Le rivolgo istanza affinché le spoglie dei due ultimi due Re d’Italia e delle Loro Consorti siano finalmente traslate in Patria, al Pantheon di Roma».
Adesso si attende un riscontro da parte di Renzi che, stando a quanto si vocifera da settimane in ambienti monarchici sarebbe pronto a prendere almeno in considerazione le possibilità tecnico giuridiche di una simile operazione. «Sono maturi i tempi per far terminare serpeggiante guerra civile che dura da 70 anni - spiega a Il Tempo Alessandro Sacchi - poiché sono venute meno le ragioni di fondo di quelle scelte, ovvero l’esilio dei vivi. È un dovere morale della Repubblica riprendersi salme con tutti onori al Pantheon». Ma Sacchi va oltre, mettendo in discussione tutto l’impianto repubblicano dello Stato. «Ritengo che Italia sia matura per discutere della revisione dell’articolo 139 della Costituzione - spiega – era una scelta comprensibile nel 1948, quando il margine tra repubblicani e monarchici era esiguo. Ma ora una norma che comprime fortemente la sovranità popolare va ridiscussa».
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